"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


sabato 17 febbraio 2018

Il Progetto Mikan raggiunge quota 5.000 e si fa in due


Oggi a Nyagahanga, un villaggio della campagna ruandese, da dove tutto era partito nove anni fa, il Progetto Mikan dell’Associazione Kwizera ha vissuto un momento particolare quale quello di raggiungere l’obiettivo,  5.000 capre distribuite ad altrettante famiglie, che mai i promotori dell’idea  avrebbero immaginato come raggiungibile. Era , infatti, il marzo del 2009, quando l’incontro tra due giovani sposi, grosino lui e tiranese lei,  che volevano ricordare il giorno del loro matrimonio con un gesto di generosità e i bisogni di coppie meno fortunate, quali quelle africane, aveva dato origine a un circuito virtuoso che aveva portato a dare avvio al Progetto Mikan. Alla ricerca di qualcosa che consentisse di condividere la propria gioia con persone meno fortunate, scartate le iniziative di cui erano a conoscenza ( invio di un vaccino o di un'offerta a persone bisognose di paesi in via di sviluppo) ebbero l’idea di assegnare a un certo  numero di giovani famiglie ruandesi una piccola capra. Così in un gemellaggio ideale, una quarantina di giovani coppie della parrocchia di Nyagahanga ricevettero nel marzo del 2009,  una capretta  con l’impegno di donare, in una ideale catena di solidarietà,   il primo capretto  a un'altra famiglia trattenendosi la capra originaria.Da allora il Progetto Mikan, acronimo dei nomi della coppia promotrice dell’idea, Michele e Anna, e di Kwizera, ne ha fatta di strada: inanzitutto, strutturandosi come un vero e proprio progetto, dandosi quindi un’organizzazione fatta di formazione, supportata da un agile manualetto,  e di  regole di funzionamento, ma  soprattutto diventando uno strumento della pastorale familiare della diocesi di Byumba. 
La consegna delle capre a un nuovo gruppo

Proprio in questa sua valenza è stata vissuta la giornata odierna, quando al raggiungimento della cinquemila capre distribuite nell’ambito del Progetto ad altrettante coppie, suddivise in gruppi di 25 coppie cadauno, il Progetto Mikan è stata definitivamente passato dalla gestione diretta dell’Associaziane Kwizera a quella della diocesi, in un ideale passaggio di consegne tra i responsabili dell’associazione Kwizera e l’incaricato della pastorale familiare diocesana, don Isidoro, avvenute in una cerimonia, tenutasi all’interno della chiesa parrocchiale di Nyagahanga,  che ha visto la partecipazione di 150 coppie, suddivise in diversi gruppi, come si poteva facilmente dedurre dall’abbigliamento caratteristico che distingueva ogni gruppo dagli  altri, in un pittoresco accostamento di colori.  Quota 5.000 è stata raggiunta in questi anni attraverso i frutti di quelle 40 capre iniziali cui se ne sono aggiunte altre messe a disposizione direttamente dall’ass. Kwizera. Oggi sono 50 i gruppi attivi nelle varie parrocchie della diocesi che proseguiranno in questa ideale catena di solidarietà tra coppie. Ma la storia del Progetto Mikan non finisce qui neppure per l’Associazione Kwizera. Infatti, accogliendo le sollecitazioni di don Isidoro, sulla scorta della felice esperienza maturata in questi anni, prenderà presto il via una nuova iniziativa rivolta alla giovani ragazze madri, che numerose, nei villaggi,  vivono situazioni di disagio ed emarginazione all’interno della comunità parrocchiali. Per dare loro un piccolo segno di vicinanza, sarà promosso il Progetto Mikan Baby, con gli stessi meccanismi del progetto originario, gestito direttamente dall’Associazione. Si partirà con una decina di gruppi il primo anno, per poi tentare di ripetere il meccanismo moltiplicativo che ha portato a quota 5.000 il vecchio Mikan.Ce ne sono tutti i presupposti. Non ultimo quello di una certa  continuità ideale tra quei primi iniziatori, Michele e Anna, e la donatrice delle prime tre caprette, Alice. Infatti, la primogenita della coppia originaria,  avendo ricevuto in occasione del suo recente compleanno al posto dei soliti regali una somma per l’adozione a distanza di una bimba ruandese, Christine, ha destinato la somma  raccolta in più rispetto a quella necessaria per l’adozione, all’acquisto delle prime ter caprette per il Progetto Mikan Baby.Sotto questi auspici e in un ideale passaggio di consegne ha preso il via oggi, a Nyagahanga, lì tutto ha avuto inizio, il Progetto Mikan Baby.
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