"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


mercoledì 6 dicembre 2017

Unilever entra nel business del tè rwandese con un progetto da 30 milioni di dollari

Raccoglitrice di tè
Unilever, uno dei maggiori gruppi al mondo nei prodotti alimentari, per la cura della casa e della persona, con vendite in oltre 190 paesi,  ha avviato un progetto in Rwanda per la costruzione di una fabbrica di lavorazione del tè e lo sviluppo di due grandi coltivazioni.Il relativo accordo con il governo, siglato l'anno scorso, prevede investimenti di circa $ 30 milioni  nel corso dei prossimi quattro anni nello sviluppo di due siti di grandi dimensioni nei settori di Kibeho e Munini nel distretto di Nyaruguru, nonché di un centro di lavorazione.A regime saranno piantati messi a coltivazione  3500 ettari di tè, creando  circa 1000 posti di lavoro nei due siti.
Il progetto, che ha presso avvio ieri con la messa a coltura delle prime  piantine di tè, coltivate in vivaio a partire dall'ottobre scorso. Per creare i siti delle nuove piantagioni,   Unilever ha proceduto a ricollocare 228 famiglie, i cui terreni sono stati accorpati,  in case moderne dotate di lettricità e acqua in un villaggio che i residenti hanno soprannominato "La nuova Gerusalemme".Sono circa 600 i residenti  che hanno trovato lavoro nella piantagione di tè. Il distretto di Nyaruguru ha già 5.337 ettari di tè, per una produzione di 3.900 tonnellate all'anno. Unilever gestisce  4.231 ettari, di cui 813 per alimentare lo stabilimento Unilever di prossima realizzazione.Alla luce anche dei nuovi investimenti della multinazionale, il governo rwandese punta ad aumentare le esportazioni di tè dalle 25.500 tonnellate del 2016 a 45.000 tonnellate nel 2024.  In futuro, circa il 70 per cento delle esportazioni effettuate annualmente da Unilever Tea Rwanda dovrebbe provenire da piccoli agricoltori.

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