"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


giovedì 8 giugno 2017

Europa-Africa: firmato il nuovo consenso Ue sullo sviluppo

E' stato firmato ieri a Bruxelles, nella  giornata di apertura degli European development days (EDD),  alla presenza dei vertici delle istituzioni dell'Ue, dei leader africani e dei paesi in via di sviluppo,  un progetto strategico che illustra il futuro della politica europea di sviluppo. Questo "nuovo consenso europeo sullo sviluppo" rappresenta un piano d'azione per eliminare la povertà e raggiungere uno sviluppo sostenibile. 
P. Kagame all' apertura dell'EDD
Come riferisce l'agenzia Nova, tre sono gli ambiti di intervento su cui  i leader europei si sono impegnati. "Il primo consiste nel riconoscere forti legami tra elementi come sviluppo, pace e sicurezza, aiuti umanitari, migrazione, ambiente e clima, nonché giovani, parità dei sessi, mobilità e migrazione, energia sostenibile e cambiamenti climatici. Il secondo settore è relativo a un approccio globale ai mezzi di attuazione, combinando gli aiuti di sviluppo tradizionali con altre risorse, nonché politiche sane e un approccio rafforzato alla coerenza delle politiche.
Infine l'Ue e i suoi stati membri creeranno partenariati più adatti a una più ampia gamma di parti interessate, tra cui la società civile e paesi partner in tutte le fasi di sviluppo. Miglioreranno ulteriormente la loro attuazione sul terreno lavorando meglio insieme e tenendo conto dei rispettivi vantaggi comparativi".All'incontro era presente, unitamente ad altri leader africani e di paesi in via di sviluppo, anche il presidente del Rwanda, Paul Kagame, che ha rimarcato come "i paesi africani ed europei dovrebbero lavorare insieme per promuovere lo sviluppo nazionale e globale, invece di guardare l'altro come una minaccia". Nel sottolineare  come lo sviluppo del settore privato, l'eguaglianza di genere e la gioventù, "siano state le priorità del partenariato", Kagame ha ricordato come "il potenziale dei giovani stimoli l'innovazione, che è il motivo per cui in Rwanda investiamo in tecnologia, in particolare nell'It (information technology) e nella connettività", ricordando altresì come "un vivace settore privato" può dare risultati che "un governo da solo non è in grado di realizzare. Questo è il motivo – ha sottolineato – per cui continuiamo a lavorare per far sì che il Rwanda sia il luogo più facile dove fare impresa". Al tempo stesso "è impossibile immaginare un cammino di prosperità quando al talento delle donne non viene dato il loro proprio posto". In questo sforzo, ha concluso il presidente del Rwanda "l'Unione europea è stato un partner di valore. In Rwanda - ha assicurato - è stato fatto buon uso di questo sostegno".Nel suo intervento Kagame si è soffermato anche sul problema migratorio, "conseguenza di politiche che non hanno funzionato bene per un lungo periodo di tempo, se non del tutto", chiedendo  collaborazione basata sul rispetto reciproco, e richiamando l'impegno di tutti affinchè sia tenuta in debito conto  "la dignità e la sicurezza dei migranti, sia nel loro paese di origine e che in quello di destinazione".

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