"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


venerdì 30 dicembre 2016

Calciatore compie rituale di stregoneria durante partita del campionato rwandese

Quasi ogni domenica assistiamo sui campi di calcio nostrani ai più estemporanei gesti scaramantici da parte di protagonisti del mondo del pallone. Quello raccontato in questo articolo  e rappresentato nel filmato che segue supera però l'ordinario folklore calcistico. I fatti si riferiscono all'incontro del massimo campionato rwandese del 16 dicembre scorso, tra il Mukura Victory e il  Rayon Sports. Dopo che al 39′ minuto un colpo di testa dell'attaccante Moussa Camara veniva respinto dalla traversa, sul finire del primo tempo, con la squadra di casa in vantaggio per una rete a zero, al 46° minuto,  improvvisamente,un  giocatore  ospite si lancia in una corsa sfrenata,  al di fuori di ogni logica di gioco e ben lontano dalla palla, verso  la porta avversaria.
E' proprio lo sfortunato  Moussa che, tra la sorpresa del pubblico, quasi si inginocchia ai piedi del palo della porta, facendo il gesto di deporvi qualcosa, per poi scapparsene via in tutta fretta indirizzandosi verso la zona delle panchine, invano inseguito dal portiere e dagli altri avversari intenzionati ad aggredirlo.Corre verso la propria panchina, accolto da trionfatore dai suoi compagni, fa quindi ritono in campo, giusto il tempo per prendersi un'ammonizione dall'arbitro con la motivazione di aver compiuto gesti di stregoneria. Il buon Moussa non deve però essersela presa troppo per quella ammonizione, almeno alla luce dello sviluppo successivo della partita Mukura Victory-  Rayon Sports. Infatti, non passano  che pochi minuti dall'inizio della ripresa, precisamente al 52°,  quando Moussa Camara raggiunge il pareggio con un colpo di testa su cui nè il portiere nè tanto meno la traversa, questa volta,  riescono a opporsi. La partita finirà 1-1, con unico e indiscutibile protagonista l'ineffabile Moussa Camara, e non solo per il gol messo a segno.

mercoledì 21 dicembre 2016

Auguri

A tutti un cordiale augurio 
per un sereno Natale e un felice 2017
Noheli nziza
 n’Umwaka mushya muhire 2017

sabato 17 dicembre 2016

Apre il terzo ristorante "italiano" a Kigali

L'interno del Filini restaurant di Kigali
Da una recensione apparsa su The New Times ha fatto la sua comparsa a Kigali un nuovo ristorante italiano: sarebbe il terzo dopo il Sole  Luna  e il Brachetto. Il terzo arrivato è il Filini restaurant aperto all’interno del  Radisson Blu Hotel, nel contesto del nuovo centro congressi di Kigali.Dall’esperienza dell’autore del pezzo non ci pare che il nuovo arrivato possa destare qualche preoccupazione in Dionigi e Alessandro, i due patron dei ristoranti italiani presenti su piazza, che mai si sognerebbero di servire ai loro clienti, ormai abituati all'ottimo livello dei loro piatti, tagliatelle alla bolognese scotte. In effetti, sembra che il Filini restaurant di italiano abbia semplicemente il nome, essendo parte di una catena internazionale operante all’interno degli alberghi  della catena Radisson in diversi paesi europei, africani e americani, tranne che in Italia. Per fare cucina italiana non basta mettere nel menù pizza, spaghetti , tagliatelle e risotto; ci vuole, infatti,  quel tocco magico di originalità italiana che ti può arrivare solo da un retroterra di vissuto personale veramento italiano che nessuna catena, per organizzata ed efficiente possa essere, saprà mai infondere ai suoi dipendenti che non "masticano" italiano.

sabato 10 dicembre 2016

Giornata mondiale dei diritti umani: l’ONU promuove il Rwanda

In un lungo articolo comparso oggi su The New Times, l’ONU, per bocca del suo rappresentante in  Rwanda, Lamin M. Manneh, rilascia un generoso  giudizio positivo sullo stato dei diritti umani in Rwanda, che probabilmente non raccoglierà  la condivisione di diversi organismi internazionali che hanno un approccio più critico sull'argomento. Lo fa in occasione della giornata mondiale dei diritti umani, una celebrazione sovranazionale che si tiene in tutto il mondo il 10 dicembre di tutti gli anni per ricordare la proclamazione, nel 1948, da parte dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite della Dichiarazione universale dei diritti umani. 
In particolare, dopo aver ricordato gli interventi che con il sostegno dell’ONU il governo rwandese ha attuato in ambito giudiziario cha ha permesso “di fare passi avanti nel garantire l’attuazione dei principi della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo”, il rappresentante dell’ONU riconosce “ il forte impegno del presidente Paul Kagame ad assicurare che  tutti i ruandesi godano delle libertà più ampie nella massima misura possibile, in particolare la libertà dalla discriminazione su base etnica, di classe, di reddito e di genere; libertà dal bisogno e dall'ignoranza; libertà da problemi di salute; la libertà dalla insicurezza personale e nazionale, nonché la libertà di partecipare pienamente nei processi di sviluppo e di trasformazione del paese che si riflettono negli indicatori di buona gestione e socio-economiche molto favorevoli del paese.” La rappresentanza ONU in Rwanda continuerà quindi a “collaborare con altri partner per lo sviluppo a sostenere il governo e il popolo del Rwanda nel loro sforzo per assicurare il godimento della più ampia gamma possibile di diritti umani da parte di tutti”. 

sabato 3 dicembre 2016

I batwa di Kibali ci riprovano: procede bene il progetto agricolo

Batwa al lavoro sui terrazzamenti di Kibali

Incontro formativo sull'alimentazione dei bambini
Causa il ritardo dell’arrivo delle piogge, il progetto di messa a coltura  dei terreni che circondano il villaggio della comunità batwa di Kibali, ha avuto inizio solo nella prima quindicina dell’ottobre scorso , sotto la supervisione di un agronomo della Caritas diocesana di Byumba.  La semina è stata effettuata, dopo adeguata concimazione dei terreni,  su una superficie di 1,5 ettari: un ettaro di pertinenza della cooperativa TWITEZIMBERE, che raggruppa un certo numero di famiglie batwa, e mezzo ettaro distribuito fra le rimanenti famiglie che non hanno aderito alla cooperativa. Nel complesso nel villaggio vivono ancora, dopo le criticità evidenziatesi nel recente passato, 49 famiglie.Il coinvolgimento delle famiglie che non aderiscono alla cooperativa mira allo scopo di mostrare loro le potenzialità che un lavoro agricolo può loro riservare e responsabilizzarle perché non si verificassero, come successo in passato, casi di furto delle patate appena seminate. A questo proposito per i primi giorni dopo la semina, fino a quando sono cominciate a spuntare le prime piante, i membri della cooperativa hanno garantito un servizio di guardia. A metà novembre, dopo aver effettuato un trattamento per prevenire la peronospora, si è proceduto alla rincalzatura delle piante. Il buon lavoro fin qui svolto ha attirato l’attenzione anche della Croce Rossa rwandese che ha messo a disposizione della cooperativa altro terreno da mettere a coltura foraggera per l’alimentazione delle mucche della comunità. All'attività agricola, i tecnici della Caritas hanno affiancato anche un'opera di sensibilizzazione circa l'importanza della frequentazione scolastica dei bambini batwa e incontri formativi delle mamme in materia di nutrizione.