"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


giovedì 15 ottobre 2015

Sinodo: nelle parole del card. Sarah la voce della Chiesa africana

Riportiamo qui di seguito l’intervento che il Cardinale Robert Sarah, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, ha pronunciato nelle congregazioni generali di apertura del Sinodo. ( english version here)
Santità, Eminenze, Eccellenze, partecipanti al Sinodo, propongo questi tre pensieri:
1) Più trasparenza e rispetto tra di noi                                                                                       
Sento un forte bisogno di invocare lo Spirito di Verità e Amore, la fonte della parresia nel parlare e dell’umiltà nell’ascoltare, unico capace di creare vera armonia nella pluralità.
Dico francamente che nel Sinodo precedente su varie questioni si è sperimentata la tentazione di cedere il passo alla mentalità del mondo secolarizzato e dell’Occidente individualista. Riconoscere le cosiddette “realtà della vita” come un locus theologicus significa rinunciare alla speranza del potere trasformatore della fede e del Vangelo. Il Vangelo che una volta ha trasformato le culture rischia ora di esserne trasformato. Alcune delle procedure usate, inoltre, non sembravano volte ad arricchire la discussione e la comunione, quanto a promuovere un modo di vedere tipico di certi gruppi marginali delle Chiese più ricche. Questo è contrario a una Chiesa povera, un segno gioiosamente evangelico e profetico di contraddizione della mondanità. Né si capisce perché alcune dichiarazioni che non sono state condivise dalla maggioranza del Sinodo scorso siano finite comunque nella Relatio e poi nei Lineamenta e nell’Instrumentum laboris mentre altre questioni pressanti e assai attuali (come l’ideologia di genere) siano invece state ignorate.Il primo auspicio è quindi che nel nostro lavoro ci siano più libertà, trasparenza e obiettività. Per questo, sarebbe utile pubblicare i riassunti degli interventi, per favorire la discussione ed evitare qualsiasi pregiudizio o discriminazione nell’accettare i pronunciamenti dei padri sinodali.
2) Discernimento di storia e di spiriti
Un secondo auspicio: che il Sinodo onori la sua missione storica e non si limiti a parlare solo di certe questioni pastorali (come la possibile Comunione ai divorziati risposati), ma aiuti il Santo Padre a enunciare chiaramente certe verità e a offrire una guida utile a livello globale. Perché ci sono nuove sfide relative al Sinodo celebrato nel 1980. Un discernimento teologico ci permette di vedere nella nostra epoca due minacce inaspettate (quasi come due “bestie apocalittiche”) situate in poli opposti: da un lato l’idolatria della libertà occidentale, dall’altro il fondamentalismo islamico: secolarismo ateo contro fanatismo religioso. Per usare uno slogan, ci troviamo tra “ideologia di genere e ISIS”. I massacri islamici e le richieste di libertà si contendono regolarmente le prime pagine dei giornali (ricordiamoci quello che è accaduto il 26 giugno!) Da queste due radicalizzazione sorgono le due minacce principali alla famiglia: la sua disintegrazione soggettivista nell’Occidente secolarizzato attraverso il divorzio facile e veloce, l’aborto, le unioni omosessuali, l’eutanasia ecc. (cfr. teoria del gender, ‘Femen’, la lobby LGBT, IPPF…). Dall’altro lato, la pseudofamiglia dell’islam ideologizzato che legittima la poligamia, l’asservimento femminile, la schiavitù sessuale, il matrimonio infantile, ecc. (cfr. Al Qaeda, ISIS, Boko Haram ...). Vari indizi ci permettono di intuire la stessa origine demoniaca di questi due movimenti. A differenza dello Spirito di Verità che promuove la comunione nella distinzione (perichoresis), incoraggiano confusione (omo-gamia) o subordinazione (poli-gamia). Richiedono inoltre una regolamentazione universale e totalitaria, sono violentemente intolleranti, distruggono la famiglia, la società e la Chiesa e sono apertamente cristianofobici. “Non stiamo lottando contro creature in carne e ossa…” Dobbiamo essere inclusivi e accogliere tutto ciò che è umano, ma quello che proviene dal Nemico non può e non deve essere assimilato. Non ci si può unire a Cristo e a Belial! Quello che il nazifascismo e il comunismo erano nel XX secolo sono oggi le ideologie omosessuali e abortive occidentali e il fanatismo islamico
3) Proclamare e servire la bellezza della monogamia e della famiglia
Di fronte a queste due sfide mortali e senza precedenti (“omo-gamia” e “poli-gamia”), la Chiesa deve promuovere una vera“epifania della Famiglia”. A questa possono contribuire sia il papa (come portavoce della Chiesa) che i singoli vescovi e pastori del gregge cristiano. Ovvero “la Chiesa di Dio, che egli si è acquistata con il suo sangue” (Atti 20, 28).
Dobbiamo proclamare la verità senza paura, ad esempio il Progetto di Dio, che è la monogamia nell’amore coniugale aperto alla vita. Tenendo a mente la situazione storica appena richiamata, è urgente che la Chiesa, nel suo incontro, dichiari definitivamente la volontà del Creatore per il matrimonio. Quante persone di buona volontà e senso comune si unirebbero a questo luminoso atto di coraggio della Chiesa! Insieme a una forte e chiara Parola del Magistero Supremo, i pastori hanno la missione di aiutare i nostri contemporanei a scoprire la bellezza della famiglia cristiana. Per fare questo, bisogna in primo luogo promuovere tutto ciò che rappresenta una vera iniziazione cristiana degli adulti, perché la crisi del matrimonio è essenzialmente una crisi di Dio, ma anche una crisi di fede, e questa è un’iniziazione cristiana infantile. Dobbiamo quindi discernere quelle realtà che lo Spirito Santo sta già sollevando per rivelare la Verità della Famiglia come comunione intima nella diversità (uomo e donna) che è generosa nel dono della vita. Noi vescovi abbiamo il dovere urgente di riconoscere e promuovere i carismi, i movimenti e le realtà ecclesiali in cui la Famiglia si rivela davvero, questo prodigio di armonia, amore per la vita e speranza nell’Eternità, questa culla di fede e scuola di carità. Ci sono moltissime realtà offerte dalla Provvidenza, insieme al Concilio Vaticano II, in cui questo miracolo viene offerto.

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