"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


lunedì 1 dicembre 2014

Il tour italiano di Don Paolo Gahutu

Don Paolo con il parroco di Barga
Dopo aver partecipato al VI Congresso Mondiale della Pastorale dei Migranti a Roma, don Paolo Gahutu si è intrattenuto qualche giorno con gli amici di Grosio in  Valtellina per poi scendere in Toscana, dove nella serata di giovedì ha incontrato a Gallicano gli esponenti dell associazione Kwizera, in occasione di una pizzata tenutasi nel nuovo locale gestito da Angelo, il segretario dell'Associazione.Nei giorni successivi si è fermato a Barga, così come riferisce nella sua cronaca Il Giornale di Barga on line, per poi fare rientro nella serata di lunedì in Rwanda.
 È di passaggio in questi giorni a Barga padre Paolo Gautu, il sacerdote rwandese diventato negli anni amico di Barga e punto di riferimento tra la nostra comunità e quella delle sue origini.Padre Paolo giunse a Barga per la prima volta nel 2005 inviato dall’arcivescovo di Pisa e, date le cattive condizioni di salute del proposto don Piero Giannini, rimase con noi per circa nove mesi come cappellano dell’ospedale. Quei pochi mesi furono sufficienti a intessere sinceri rapporti di affetto e così, ogni volta che è stato possibile, padre Paolo è tornato a Barga per un saluto agli amici.Il suo legame con la nostra terra non è solo di affetto  ma anche di fattiva collaborazione, dato che negli anni sono state diverse le collaborazioni con i Lake Angels e l’associazione Kwizera di Gallicano, che hanno  sviluppato diversi progettiin favore delle comunità rwandesi, non ultima la costruzione di un acquedotto.
Ma anche la parrocchia ha contribuito alla causa, riuscendo ad acquistare i banchi per le classi del seminario della comunità di padre Paul.E chi avrà la fortuna di visitare la zona dove vive e opera padre Paolo in Rwanda troverà una gradita sorpresa: l’intitolazione di una foresteria a monsignor Piero Giannini, con tanto di targa sulla facciata che ricorda il legame di Barga con il Rwanda.Come detto padre Paolo è a Barga di passaggio dopo una visita a Roma e lascerà l’Italia lunedì 1° dicembre. Ci sarà comunque il tempo per una santa messa sabato 29 novembre alle 17.00 presso l’oratorio del Sacro Cuore, al termine della quale sarà possibile incontrarlo e salutarlo di persona.  Padre Paolo giunse a Barga per la prima volta nel 2005 inviato dall’arcivescovo di Pisa e, date le cattive condizioni di salute del proposto don Piero Giannini, rimase con noi per circa nove mesi come cappellano dell’ospedale. Quei pochi mesi furono sufficienti a intessere sinceri rapporti di affetto e così, ogni volta che è stato possibile, padre Paolo è tornato a Barga per un saluto agli amici.Il suo legame con la nostra terra non è solo di affetto  ma anche di fattiva collaborazione, dato che negli anni sono state diverse le collaborazioni con i Lake Angels e l’associazione Kwizera di Gallicano, che hanno  sviluppato diversi progettiin favore delle comunità rwandesi, non ultima la costruzione di un acquedotto. Ma anche la parrocchia ha contribuito alla causa, riuscendo ad acquistare i banchi per le classi del seminario della comunità di padre Paul.E chi avrà la fortuna di visitare la zona dove vive e opera padre Paolo in Rwanda troverà una gradita sorpresa: l’intitolazione di una foresteria a monsignor Piero Giannini, con tanto di targa sulla facciata che ricorda il legame di Barga con il Rwanda.Come detto padre Paolo è a Barga di passaggio dopo una visita a Roma e lascerà l’Italia lunedì 1° dicembre. Ci sarà comunque il tempo per una santa messa sabato 29 novembre alle 17.00 presso l’oratorio del Sacro Cuore, al termine della quale sarà possibile incontrarlo e salutarlo di persona.( Il giornale di Barga.it) 

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