"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


venerdì 5 settembre 2014

Il Rwanda 62° paese al mondo per livello di competitività economica

E’ stato rilasciato nei giorni scorsi il Secondo il Rapporto sulla competitività globale 2014-2015 pubblicato dal World Economic Forum. Nella sua valutazione annuale dei fattori che determinano la produttività e la prosperità, la relazione individua grandi differenze nell'attuazione delle riforme strutturali tra le regioni e livelli sviluppo come la sfida principale da superare per raggiungere una crescita economica sostenibile.In particolare evidenzia come l'innovazione e la gestione dei talenti siano due settori in cui leader dei settori pubblico e privato devono lavorare insieme per raggiungere un migliore sviluppo economico sostenibile e inclusivo. Nella classifica del World Competitiveness Index (GCI), che copre 144 economie, il Rwanda si posiziona al 62° posto con un punteggio di 4,3. Andando a indagare nel dettaglio dei vari parametri presi in esame, come illustrati nella scheda consultabile qui, si notano i punti di forza e di debolezza. Tra i primi va sottolineato il 18° posto, sui 144 paesi presi i esame, che viene riconosciuto al Rwanda per quanto attiene l’apparato istituzionale, inteso come quadro giuridico e amministrativo all'interno del quale  individui, imprese e governo interagiscono per generare ricchiezza,  con punti di vera e propria eccellenza per quanto attiene il basso livello di corruzione, l’efficienza del governo, la correttezza nella gestione dei fondi pubblici, la sicurezza per gli investitori e il basso livello di criminalità. Di rilievo risulta anche  l’efficienza del mercato del lavoro. Punti di debolezza  riguardano invece l’apparato infrastrutturale, la dimensione del mercato, l’innovazione, l’educazione e la formazione superiore. Per tutti i parametri presi in esame, con la ovvia sola dimensione del mercato, il Rwanda evidenzia risultati migliori del resto dell’Africa sub sahariana.

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