"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


mercoledì 14 maggio 2014

La risposta del freelance di Kampala

Purtroppo il giornalista freelance Fulvio Beltrami non si rassegna ad ammettere di aver forse frainteso l'informazione  di qualche sua fonte rwandese che gli ha fatto definire cattolica una radio, Amazing Grace Radio, che cattolica non è come abbiamo documentato nel precedente post, che Beltrami non ha ritenuto di citare.Così in un articolo intitolato "Ondata di attacchi alla libera professione di giornalista che creano un problema di sicurezza",  che ci esimiamo volutamente di aggettivare, ma di cui non sottovalutiamo la portata sgradevolmente intimidatoria, non trova di meglio che scrivere quanto segue.
Il blog italiano di indirizzo cattolico Albe Rwandesi addirittura non ha trovato di meglio di iniziare una campagna di diffamazione contro il sottoscritto composta da due articoli il primo pubblicato il 24 aprile L’Indro: accuse alla “Chiesa Cattolica in margine ai recenti arresti” (http://alberwandesi.blogspot.com/2014/04/lindro-accuse-alla-chiesa-cattolica-in.html) e il secondo il 11 maggio “Errare humanum est perserverare…” (http://alberwandesi.blogspot.com/2014/05/errare-humanum-est-perserverare.html_ ). La perseveranza di questi attacchi mi hanno costretto ad avvertire la direzione del blog di una possibile denuncia per diffamazione se non avessero cessato queste volgari attività che compromettono il mio lavoro di corretta e puntale informazione oltre al pane che porto alla mia famiglia.Per persone non addentro alla spaventose dinamiche della Regione dei Grandi Laghi, questi attacchi potrebbero essere inspiegabili. Al contrario rispondono ad una logica perversa che dura dagli anni novanta. Una logica in cui l’etnia tutsi è considerata la madre di tutti i mali e quindi da sterminare.Una logica che induce dei cattolici italiani, spesso con sporadici contatti con la realtà ruandese se non attraverso “esiliati” e preti fuggiti per i crimini commessi nel 1994, a supportare e promuovere in modo subdolo o diretto la propaganda razziale Nazista di supremazia razziale HUTUPOWER. Una ideologia che Albe Rwandesi promuove attivamente attraverso la pubblicazione di articoli revisionisti come quelli di Serge Dupuis (http://alberwandesi.blogspot.com/2014/04/la-lettura-revisionista-di-un.html).
 Lasciamo ai nostri soliti quattro lettori, che seguono questo blog e ne conoscono lo spirito, il giudizio su tali affermazioni.
E con questo speriamo di non dover più tornare in argomento.

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