"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


sabato 31 maggio 2014

Richiesta all'ONU un'indagine internazionale sull'attentato del 6 aprile 1994

I rappresentanti di sei partiti-movimenti della frastagliatissima opposizione rwandese hanno indirizzato, il 25 maggio scorso, al Segretario generale dell'ONU, Ban Ki-moon, un'istanza perche' venga avviata un'indagine internazionale sull'attentato del 6 aprile 1994 che ha portato all'abbattimento dell’aereo, in fase di atterraggio a Kigali, su cui viaggiavano di ritorno da Arusha, Juvenal Habyarimana, presidente del Rwanda  e Ntaryamira Cyprien, presidente del Burundi. Dando  ormai per acquisito che l'attentato che ha portato alla  morte dei due presidenti, oltre ai componenti dell'equipaggio di nazionalita' francese, sia ritenuto da gran parte degli osservatori la causa scatenante del genocidio, i sottoscrittori evidenziano come ad oggi, nonostante diverse indagini effettuate e ancora in corso, come quella condotta dalla magistratura francese,  non si sia pervenuti a risultanze certe circa la responsabilta' dell'attentato. Per questo viene chiesto al Segretario generale che l'ONU, cosi' come fatto in casi analoghi -l'assassinio dell'ex primo ministro libanese Rafik Hariri,  di quello del Pakistan, Benazir Bhutto, o  dell'ex capo della ribellione del Sudan del Sud, John Garang - promuova un'indagine volta ad accertare chi sia realmente coinvolto nei fatti accaduti sul cielo di Kigali quella tragica notte del 6 aprile 1994.La lettera, oltre che al Segretario generale è stata inviata anche ai membri del Consiglio di sicurezza dell’ONU di cui fa parte, come membro non permanente, anche il Rwanda, è sottoscritta da questi partiti, nessuno dei quali è ufficialmente riconosciuto, come previsto dalla legge rwandese, e quindi impossibilitato a partecipare alla normale dinamica elettorale: Patto democratico del popolo (PDP-Imanzi), Partito democratico  Rwanda(PDR-Ihumure) di cui è presidente il noto Paul Rusesabagina (Hotel Rwanda), Partito sociale PS-Imberakuri, Rwanda National Congress RNC-Ihuriro, Forze democratiche unificate FDU-Inkingi di cui è leader Victoire Ingabire, e Congresso Amahoro del Popolo Amahoro People’s Congress.  

venerdì 30 maggio 2014

Anche un rwandese al Grande Fratello africano

Qualcuno potrebbe leggerla come una grande conquista, altri, al contrario, come l'ennesima abdicazione a mode occidentali non particolarmente commendevoli, sta di fatto che anche un rwandese approderà nella casa del Grande Fratello, il reality show che dopo aver spopolato in tutto l'occidente ha attecchito anche in Africa. Infatti, la prossima sarà la nona edizione e vi parteciperanno, oltre il Rwanda, Namibia, Kenya, Uganda, Sud Africa, Tanzania, Ghana, Etiopia, Malawi, Nigeria, Sierra Leone, Botswana, Zambia e Zimbabwe. Il Rwanda vi parteciperà per la prima volta in quanto nel passato è stata negata la possibilità di partecipare al reality show a causa di diversi motivi, tra cui un numero limitato di abbonati a DSTV, la televisione satellitare che trasmette il programma. A Kigali, dove l'avvenimento viene vissuto con malcelato orgoglio, parte la fase di selezione del candidato che entrerà nella casa: le iscrizioni sono aperte solo a persone di età superiore ai 21, che siano cittadini di uno dei paesi partecipanti, in possesso di un passaporto valido e che parlino inglese. Le date delle audizioni saranno comunicate nel mese di giugno e il reality show prenderà il via il 7 settembre di quest'anno e si protrarrà per 91 giorni, fino alla proclamazione del vincitore al quale andranno 300.000 USD di premio. 
Ci asteniamo, volutamente, da ogni commento.

lunedì 26 maggio 2014

Kigali: il ministro Padoan controcorrente sulla gestione dell'immigrazione

“L'Europa dovrebbe fare di più per migliorare le condizioni delle persone perchè possano vivere e lavorare in sicurezza nei rispettivi paesi d'origine. Questo obiettivo può essere ottenuto  rafforzando e perfezionando il flusso delle risorse in Africa in modo che ci siano più opportunità di lavoro create in loco piuttosto che essere ricercate altrove.” Questo è quanto sostenuto dal  ministro del Tesoro Pier Carlo Padoan in margine al convegno annuale della Banca Africana di Sviluppo (AfDB) tenutosi la settimana scorsa a Kigali, in cui e' interventuo, primo ministro del tesoro a visitare il Rwanda e a partecipare alle riunioni dell’AfDB, in una sessione  sul tema "L'Africa e l'economia mondiale".Per gestire la pressione migratoria in un'ottica atta a garantire vantaggi per entrambe le parti (win-win), secondo il ministro Padoan si deve altresì “ contribuire a rafforzare le infrastrutture dell'istruzione in Africa ad un livello in cui gli studenti acquisiscano competenze adeguate che consentano loro di creare i propri lavori.”Nell’intervista concesso a The New Times, il ministro Padoan, anche nella veste di presidente entrante dei ministri dell'economia e delle finanze dell'Unione Europea, ha affermato che " certamente uno dei settori prioritari della presidenza italiana sarà quello di stimolare la crescita dei posti di lavoro non solo in Europa, ma anche altrove attraverso l'integrazione,  Naturalmente, essendo parte di un governo che fa parte dei confini meridionali dell'Europa, non posso evitare di considerare l'immigrazione come una sfida."
Come si vede una posizione che, forse , non tutti in Italia condivideranno, neppure tra le forze politiche che sostengono il governo.
Per chi fosse interessato all’intera intervista, in inglese, cliccare qui.

giovedì 22 maggio 2014

Dai dati sulla sanità buone notizie per i rwandesi

Secondo il Rapporto, World Health Statistics, pubblicato la scorsa settimana dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS)contenente la fotografia annuale dei dati relativi alla salute per i 194 Stati membri, l'aspettativa di vita alla nascita in Rwanda è aumentato, a partire dal 1990, da 48 anni a 65 anni, tre anni più della media globale per i paesi a basso reddito.  Con un aumento di 17 anni dell'aspettativa di vita, il trend del Rwanda è il sesto più alto nel mondo, dove il dato medio si colloca a sei anni. Il dato in assoluto sconta le centinaia di migliaia di morti del 1994, ma quel che più conta è il dato riferito alla mortalità infantile che a partire dal 2000, per i bambini sotto i cinque anni è sceso da 182 per 1.000 bambini, a 55. L'aspettativa di vita per gli over 60 è passata, nello stesso periodo, da 15 a 18 anni. Dalla tabella riassuntiva riguardante la situazione rwandese emergono anche altri dati significativi. Una diminuzione delle morti per malaria da 3167 nel 2002 a 459 nel 2012, un andamento altalenante dei casi accertati di malaria , con punte fino a 700.000 nel 2009 e un minimo di 208.000 nel 2011, per tornare a 483.000 nel 2012. La spesa totale per la sanità è passata dal 4,2% sul PIL del 2002 al 10,7% del 2012, con una spesa pubblica sanitaria pro-capite passata da 15,2 a 76,4 dollari internazionali (PPP ) nel 2011.

martedì 20 maggio 2014

La riunione annuale della Banca Africana di Sviluppo- ADB a Kigali

 E’ iniziata ieri e si protrarrà fino a venerdì a Kigali  la riunione annuale della Banca Africana di Sviluppo (ADB). Quasi 3000 persone sono confluite sulla capitale rwandese che, per l’occasione, è stata tirata a lucido per  accogliere un avvenimento di portata continentale, confermandosi forse il più importante   centro di servizi e di turismo d'affari dell’intero continente.Ha fatto gli onori di casa il presidente della Banca Africana, il rwandese Donald Kaberuka. Nell’occasione è stato presentato il Rapporto African Economic Outlook 2014, prodotto annualmente dalla Banca Africana di Sviluppo (AfDB), dal Centro di Sviluppo dell'OCSE e dal Programma di sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP), che contiene tutti i dati delle diverse economie africane. Il Rapporto di quest'anno dimostra che l'Africa ha resistito agli shock interni ed esterni, ed è pronta a raggiungere tassi di crescita economica significativi. La crescita del continente è prevista al 4,8 per cento nel 2014 e 5-6 per cento nel 2015, livelli che non si vedevano dall’inizio della crisi economica globale del 2009.
Gli autori del Rapporto sostengono che la crescita economica dell'Africa è  trainata dalla domanda interna, dal miglioramento delle infrastrutture e  degli scambi continentali di manufatti. Il rapporto sostiene che una partecipazione più efficace alle catene del valore regionali e globali – realizzare cioè la gamma delle attività che portano un prodotto dal concepimento alla consegna al consumatore - potrebbe servire come trampolino di lancio per l'Africa. Per farlo, tuttavia, il continente ha bisogno di evitare di rimanere bloccato in attività a basso valore aggiunto. Ad esempio, le esportazioni dell'Africa verso il resto del mondo sono cresciute più velocemente di quelle di qualsiasi altra regione nel 2012, ma restano dominate dall’esportazione di materie prime e rappresentavano solo il 3,5 per cento delle esportazioni mondiali di merci nel 2012. Per evitare questa trappola è necessario investire in settori nuovi e più produttivi, costruendo competenze, creando posti di lavoro e l'acquisizione di nuove tecnologie, conoscenze e informazioni di mercato. Questi interventi richiedono buone politiche pubbliche, così come  imprenditori che siano disposti e in grado di aiutare a raggiungere questi obiettivi.Il rapporto utilizza l'esempio del Sud Africa, che ha raggiunto una svolta notevole nella sua industria automobilistica eliminando gli ostacoli e fornendo incentivi per i produttori di componenti e linee di montaggio. Esso mostra anche  lo sviluppo della catena del valore del comparto agroindustriale, in paesi come il Ghana, Kenya ed Etiopia, dove  ha contribuito alla crescita economica e alla creazione di posti di lavoro. L'African Economic Outlook mostra che vi è stato un notevole progresso nello sviluppo umano, con livelli di povertà più bassi, l'aumento dei redditi e il miglioramento dei tassi di iscrizione alla scuola e copertura sanitaria. Una sintesi del Rapporto, che consente anche un confronto fra i principali indicatori economici-sociali fra i  diversi paesi africani, è consultabile cliccando qui.

mercoledì 14 maggio 2014

La risposta del freelance di Kampala

Purtroppo il giornalista freelance Fulvio Beltrami non si rassegna ad ammettere di aver forse frainteso l'informazione  di qualche sua fonte rwandese che gli ha fatto definire cattolica una radio, Amazing Grace Radio, che cattolica non è come abbiamo documentato nel precedente post, che Beltrami non ha ritenuto di citare.Così in un articolo intitolato "Ondata di attacchi alla libera professione di giornalista che creano un problema di sicurezza",  che ci esimiamo volutamente di aggettivare, ma di cui non sottovalutiamo la portata sgradevolmente intimidatoria, non trova di meglio che scrivere quanto segue.
Il blog italiano di indirizzo cattolico Albe Rwandesi addirittura non ha trovato di meglio di iniziare una campagna di diffamazione contro il sottoscritto composta da due articoli il primo pubblicato il 24 aprile L’Indro: accuse alla “Chiesa Cattolica in margine ai recenti arresti” (http://alberwandesi.blogspot.com/2014/04/lindro-accuse-alla-chiesa-cattolica-in.html) e il secondo il 11 maggio “Errare humanum est perserverare…” (http://alberwandesi.blogspot.com/2014/05/errare-humanum-est-perserverare.html_ ). La perseveranza di questi attacchi mi hanno costretto ad avvertire la direzione del blog di una possibile denuncia per diffamazione se non avessero cessato queste volgari attività che compromettono il mio lavoro di corretta e puntale informazione oltre al pane che porto alla mia famiglia.Per persone non addentro alla spaventose dinamiche della Regione dei Grandi Laghi, questi attacchi potrebbero essere inspiegabili. Al contrario rispondono ad una logica perversa che dura dagli anni novanta. Una logica in cui l’etnia tutsi è considerata la madre di tutti i mali e quindi da sterminare.Una logica che induce dei cattolici italiani, spesso con sporadici contatti con la realtà ruandese se non attraverso “esiliati” e preti fuggiti per i crimini commessi nel 1994, a supportare e promuovere in modo subdolo o diretto la propaganda razziale Nazista di supremazia razziale HUTUPOWER. Una ideologia che Albe Rwandesi promuove attivamente attraverso la pubblicazione di articoli revisionisti come quelli di Serge Dupuis (http://alberwandesi.blogspot.com/2014/04/la-lettura-revisionista-di-un.html).
 Lasciamo ai nostri soliti quattro lettori, che seguono questo blog e ne conoscono lo spirito, il giudizio su tali affermazioni.
E con questo speriamo di non dover più tornare in argomento.

martedì 13 maggio 2014

I cinesi finanzieranno il collegamento ferroviario tra Mombasa e i paesi dell’Africa orientale


La Cina finanzierà la costruzione di una nuova linea ferroviaria che collegherà la città portuale keniota di Mombasa a Nairobi, e successivamente raggiungerà Kampala, Kigali, Bujumbura e Juba. Il relativo accordo sul finanziamento e la costruzione di questa linea ferroviaria, è stato firmato il 10 maggio tra il premier cinese Li Keqiang durante la sua visita a Nairobi, in Kenya e il presidente keniano Uhuru Kenyatta, il tanzaniano Jakaya Kikwete, l'ugandese Yoweri Museveni, il rwandese Paul Kagame e il sud sudanese Salva Kiir."Questo è un progetto importante che amplificherà la connettività e l'integrazione della sub-regione dell'Africa orientale", ha detto il capo del ministro del governo cinese che ha altresì confermato che "China Communications Construction Co. è il prime contractor per il progetto". I lavori avranno inizio ad ottobre e dureranno tre anni e mezzo. La prima tratta sarà finanziata al 90% dalla banca cinese Eximbank mentre il governo di Nairobi contribuirà al 10% del costo del cantiere. Con la prima tratta Mombasa-Nairobi prende finalmente inizio il progetto di collegamento ferroviario tra i paesi della comunità dell'Africa orientale di cui si era parlato a lungo negli ultimi anni.

lunedì 12 maggio 2014

In risposta a Beltrami: Amazing Grace Radio non è una radio cattolica

Abbiamo ricevuto in data odierna questi due commenti del signor Fulvio Beltrami che volentieri portiamo a conoscenza dei nostri quattro lettori: 
Egregi Signori di Albe Rwandesi potete torvare la notizia il coinvolgimento di Cassien Ntamuhanga di Amazing Grace Radio sul sito ufficiale di Rwanda News Agency http://www.rnanews.com/national/8473-musician-kizito-and-radio-journalist-arrested-over-terrorism Visto che questo e' il secondo attacco alla mia credibilita' purtroppo mi vedo costretto a diffidarvi. Il prossimo attacco ingiustificato sara' seguito da una mia azione legale nei confronti del vostro blog per tentativo di diffamazione. Cordiali saluti su L'Indro: accuse alla Chiesa Cattolica in margine ai recenti arresti. 
Egregi Signori di Albe Rwandesi, in risposta al vostro post Errare Humanum est, perserverare... Preciso che le informazioni sul meeting avvenuto a Giseny sono state ricevute da fonti diplomatiche occidentali a Goma e testimonianze dirette da Giseny, per quanto riguarda l’emittente radiofonica Amazing Grace Radio rapporto polizia ruandese e notizie sui quotidiani ruandesi. Spero che queste precisazioni siano a voi utili. Cordiali Saluti. Fulvio Beltrami Kampala Uganda su Errare humanum est, perserverare..... 
Come è evidente dai testi dei due post cui si fa riferimento, la materia del contendere riguarda esclusivamente l’affermazione “ Amazing Grace Radio, una emittente radiofonica cattolica finanziata dal Vaticano” fatta da Beltrami nelle sue corrispondenze, da cui ha fatto discendere gravi giudizi sull'attuale ruolo della Chiesa in Rwanda. Su questo avevamo chiesto di avere qualche chiarimento, non sapendo che tale richiesta si potesse configurare come “un attacco ingiustificato”.
Nello specifico, prendiamo atto che il signor Beltrami non fornisce alcun elemento chiarificatore. Tocca quindi a noi  apportare un elemento dirimente.
Come facilmente verificabile, anche da parte dello stesso Beltrami, visitando il sito http://www.schoofs2rwanda.com/ si apprende che promotori dell'iniziativa radiofonica sono due simpatici coniugi,  membri della First Baptist Church of Hammond, Indiana,  che nella loro attività missionaria in Rwanda, tra i loro molteplici progetti, hanno dato vita anche   ad Amazing Grace Christian radio.
A questo punto, siamo certi che in caso di futuri riferimenti ad Amazing Grace Christian Radio, Beltrami  ometterà il riferimento oggetto della nostra piccola disputa. 

domenica 11 maggio 2014

Errare humanum est, perserverare.....

Fulvio Beltrami, il giornalista freelance che da Kampala dipinge scenari sempre più cupi sulla situazione dei paesi dei Grandi Laghi, basti leggere l'ultimo suo pezzo sul blog African Voices, continua a parlare "della emittente radiofonica cattolica Amazing Grace Radio, finanziata dal Vaticano". In proposito, come sollecitato in un nostro precedente post, siamo sempre in attesa di conoscere su quali basi si fondi questa sua  affermazione. In assenza di una risposta,  dovremmo forse cominciare a leggere con un occhio diverso le sue corrispondenza da Kampala.

sabato 10 maggio 2014

Un nuovo socio entra nel capitale della CORAR


La Compagnia assicurativa di proprietà delle diocesi rwandesi (CORAR), dopo diversi tentativi ( vedi precedente post), ha finalmente raggiunto lo scopo di trovare un patner apportatore di nuovi capitali  per un rafforzamento patrimoniale che consentisse il rispetto dei parametri fissati dalla Banca Nazionale del Rwanda.  Si tratta del Gruppo marocchino Saham, un'holding presente nel settore della finanza e della salute, operante in Africa e nel Medio oriente, partecipapato a sua volta dalla Société Financière Internationale (SFI), emanazione della Banca Mondiale. L'Assemblea di CORAR del 21 aprile scorso ha deliberato l'entrata del gruppo Saham nel capitale sociale con un apporto di 5,5 milioni di dollari che gli consentono di acquisire il 66% del capitale sociale di CORAR, rimanendo il residuo 34% in capo ai vecchi soci, le diocesi rwandesi. Ai vecchi soci è stato, peraltro, riconosciuto il diritto di acquisire un ulteriore 15% del capitale entro i prossimi cinque anni, quando potranno arrivare gli auspicati dividendi frutto di una gestione   che potrebbe beneficiare dall'entrata del nuovo socio che, oltre ai denaro fresco, apporterà know-how e un nuovo sistema informativo per la gestione. 

lunedì 5 maggio 2014

Da sedici villaggi rwandesi 45 appelli a favore dei nostri marò

Una delle cisterne installate a Matimba
We won't leave our marines alone, Non lasciamo soli i nostri marò, un appello ripetuto 45 volte in sedici diversi villaggi del Rwanda. Tutto questo succede grazie al  Progetto Amazi promosso dall'Associazione Kwizera Onlus. Come illustrato nella foto della cisterna già installata presso la parrocchia di Matimba, un villaggio posto all'estremo nord-est del Rwanda sul confine con l'Uganda e la Tanzania, la cisterna riporta la scritta We won't leave our marines alone, Non lasciamo soli i nostri maròche l'Associazione ha voluto apporre per ricordare i nostri due marò bloccati in India. Va detto che inizialmente era stato chiesto ai fornitori che la scritta fosse riportata solo sulle prime due cisterne, è stata quindi una piacevole sorpresa quando abbiamo appreso che i titolari indiani della Roto Tanks hanno deciso di personallizzare tutte le cisterne con l'appello a favore dei marò: un gesto molto apprezzato. Così da sedici diversi villaggi rwandesi, tanti sono i luoghi dove sono installate o in fase di installazione le cisterne del Progetto Amazi, si leva un appello a favore dei marò.