"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


mercoledì 18 maggio 2022

5 per mille, una firma che può fare molto (e non costa nulla) e Donazioni

In questi giorni sui media ha avuto inizio, promossa dai soggetti più diversi, la campagna volta a richiedere al cittadino contribuente la destinazione del “cinque per mille” dell’Irpef versata all’erario a favore di organismi impegnati nei campi più svariati del sociale. Questo meccanismo, che ha visto la luce nella legge finanziaria 2006 per una felice intuizione dell'allora ministro dell'Economia Giulio Tremonti, mira a dare più libertà di scelta ai cittadini: poter destinare direttamente, anche se in piccola percentuale, i propri tributi alle iniziative di volontariato e di ricerca scientifica.Si tratta di un modo concreto di attuare la sussidiarietà, uno dei principi fondamentali della dottrina sociale della Chiesa, consentendo ai diversi corpi sociali intermedi di poter svolgere direttamente  ciò che sono in grado di fare autonomamente, spesso meglio del soggetto pubblico, nei diversi campi in cui l’impegno di questi organismi si estrinseca. 



In questo momento  particolare, in cui è difficile pensare ad aiutare gli altri, costretti come siamo a fare i conti con la  dura realtà di una crisi che ha cambiato  la quotidianità di ognuno di noi, diventa obiettivamente sempre più difficile sollecitare un contributo anche per la più nobile delle cause. Tuttavia, pur in  questo clima, per non inaridire totalmente la nostra disponibilità e apertura verso gli altri, ci viene in aiuto proprio lo strumento della destinazione del 5 per mille delle imposte versate. Una scelta che ci sentiamo  di sollecitare con serenità, proprio perchè non incide minimamente sulle tasche di chi la compie. Un piccolo gesto che non ci costerà nulla ma che, unito a quello di tanti altri, può aiutare a sostenere l'Associazione Kwizera Odv nei  progetti che sta promuovendo in Rwanda, a partire dal sostegno dell'Asilo Carlin. Nel passato i fondi del cinque per mille sono stati destinati a diversi interventi consultabili cliccando qui.
Chi vorrà quindi destinare il proprio cinque per mille dell'IRPEF potrà far conoscere la propria scelta in sede di 730 o di modello Unico. Per coloro che non compilano il 730 o il modello Unico, basterà compilare il modulo ricevuto con il CUD, sottoscrivendolo nell'apposito spazio, dopo aver indicato il Codice Fiscale dell'Associazione Kwizera odv  n. 93031930147 riconsegnandolo al sostituto d’imposta o consegnandolo a un Ufficio Postale che provvederà gratuitamente a trasmetterlo all’Amministrazione finanziaria.  
Trattamento fiscale delle donazioni
Chi vorrà contribuire direttamente alla nostra opera lo potrà fare tramite versamento, con la causale Donazione,  sul nostro conto corrente:IBAN IT53K0623052160000015079889. Ricordiamo che le donazioni con bonifico bancario o altro mezzo di pagamento tracciabile, corredate dal proprio codice fiscale, sono detraibili dall'IRPEF nella misura del 35% o deducibili in sede di denuncia dei redditi, come dettagliatamente illustrato qui di seguito. 
A decorrere dal periodo d’imposta 2018, le erogazioni liberali (in denaro o in natura) a favore degli ETS non commerciali, di cui al co. 5, art. 79 del D.Lgs. n. 117/2017 effettuate da PERSONE FISICHE ai sensi del co. 1, art. 83 dello stesso Decreto, danno luogo ad una detrazione dall'IRPEF nella misura del 30%, per un importo complessivo in ciascun periodo d'imposta non superiore a 30.000 euro. La detrazione è elevata al 35% se l’erogazione è fatta ad una ODV. In alternativa, ai sensi del co. 2, art. 83, le persone fisiche potranno dedurre dal reddito complessivo netto le liberalità in denaro o natura nel limite del 10% del reddito complessivo dichiarato senza alcun tetto massimo (entrambi i regimi di detrazione/deduzione non sono cumulabili né tra loro, né con altre analoghe agevolazioni fiscali previste a fronte delle medesime erogazioni liberali).Ai sensi del co. 2, art. 83 del D.Lgs. n. 117/2017, gli ENTI E SOCIETA' potranno dedurre dal reddito complessivo netto, le liberalità in denaro o natura nel limite del 10% del reddito complessivo dichiarato senza alcun tetto massimo. Anche in questa ipotesi il regime descritto non è cumulabile con altre analoghe agevolazioni fiscali, previste a fronte delle medesime erogazioni liberali. I suddetti versamenti - per essere deducibili/detraibili - non dovranno mai essere eseguiti in contanti ma tramite banche o uffici postali nonché altri sistemi che ne garantiscano la tracciabilità (previsti dall’art. 23 del D.Lgs. n. 241/1997 - Ad esempio: carte di credito, carte di debito, prepagate, assegni bancari e circolari). Il decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, del 28 novembre 2019 individua le tipologie dei beni in natura che danno diritto alla detrazione o alla deduzione d'imposta e stabilisce i criteri e le modalità di valorizzazione delle liberalità di cui ai commi 1 e 2 dell'art. 83 del D.Lgs. n. 117/2017.

Nessun commento: