"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


martedì 21 gennaio 2014

Attiva la Camera di commercio italiana in Africa orientale (Cciao)


Le imprese italiane che vorranno fare affari in Rwanda potranno contare sull’appoggio della  Camera di commercio italiana in Africa orientale (Cciao), con base a Kampala.L’organismo, alla cui istituzione ha contribuito l’ambasciata italiana in Uganda retta dall’ambasciatore Stefano Antonio Dejak con competenza anche sul Rwanda, si propone di sostenere la penetrazione commerciale e il consolidamento delle relazioni d’affari delle imprese italiane nell'area, anche per il tramite di un’apposita unità interna di scouting di affari, grazie alla quale gli imprenditori italiani potranno collaborare e far riferimento a un interlocutore a carattere regionale. La Cciao opera, oltre che in Rwanda, dove l’Italia può contare su un console onorario nella persona del signor Bruno Puggia, anche  nei mercati del Burundi, Kenya, Tanzania e Uganda. L’intera  Comunità dell'Africa orientale (Eac), che raccoglie gli stati dell’area e all’interno della quale c’è la libera circolazione dei beni, è in piena espansione ed offre opportunità interessanti per le nostre aziende, in particolare nell’ambito delle infrastrutture ( strade, ferrovie ecc).L’EAC  sta lavorando per costituire un’unione federale dei membri nella “Federazione dell'Africa orientale” e per adottare una moneta unica: lo scellino dell’Africa orientale, che faciliterà gli scambi sia tra i paesi dell’area sia con la comunità internazionale in un mercato che complessivamente conta più di 150 milioni di potenziali consumatori. 

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