"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


giovedì 21 novembre 2013

Le Chiese cristiane promuovono un anno per la pace nella regione dei Grandi Laghi

Durerà un anno, a partire dal prossimo 1 dicembre, la campagna di sensibilizzazione promossa dalla Chiesa cattolica e da quella anglicana del Rwanda, del Burundi e della Repubblica Democratica del Congo per la costruzione della pace e la promozione della  riconciliazione nella regione dei Grandi Laghi. L'iniziativa e' stata presentata nei giorni scorsi al Ministro degli enti locali, James Musoni, da una delegazione guidata dal vescovo di Byumba, mons. Servilien  Nzamakawita, di cui facevano parte anche l'arcivescovo  Onesphore  Rwaje  della Chiesa Anglicana del Rwanda, nonché altri esponenti delle Chiese della Repubblica Democratica del Congo e del Burundi. La campagna, denominata "La pace nella regione dei Grandi Laghi", che è sostenuta congiuntamente dalla Chiesa cattolica e dalle Chiese anglicane nei tre paesi, avrà ufficialmente inizio il primo dicembre 2013 a Goma e si chiuderà ufficialmente il  primo dicembre 2014. Non si conoscono ancora i particolari del programma, che il Ministro ha auspicato possa avere strategie definite  e pianificazioni concrete, su cui si articolerà l’impegno a livello di comunità cristiane in questo anno.E’ comunque già prevista  la pubblicazione  di una lettera pastorale congiunta fra le Chiese locali,  cattoliche e anglicane,  del Burundi, Rwanda e Repubblica Democratica del Congo, che verrà letta  in tutte le parrocchie e comunità religiose dei paesi dei Grandi Laghi. Si presume che tale lettera pastorale fornirà gli spunti necessari  perché nelle singole comunità si ricerchino i modi migliori per pervenire a un percorso di riconciliazione e di pace. L’iniziativa delle comunità cristiane si innesta in un momento particolare della pluriennale crisi del Kivu che sembra manifestare qualche timido segnale  che potrebbe evolvere verso più concreti passi sulla via della  pace.   

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