"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


martedì 1 ottobre 2013

Focus economia: Franco rwandese debole e altri indicatori economici

Il Franco rwandese, pur in un contesto economico tutto sommato stabile, si è andato indebolendo negli ultimi mesi fino a segnare un cambio ufficiale odierno di Frw 903,80 per ogni euro a fronte di una media di 806,85 nell’ottobre 2012.Analogo andamento ha interessato il cambio Frw /$ attestatosi a 666,99 a fronte di un cambio medio nell’ottobre 2012 di 621,89.
Secondo il governatore della banca centrale, John Rwangombwa, il trend risente della forte domanda di valuta  alimentata dagli operatori economici per far fronte al crescere delle importazioni e dal ritardo o dal taglio nelle erogazione di una parte degli aiuti internazionli a cui il bilancio rwandese deve ricorrere per oltre un terzo delle sue entrate.
Andamento su base annua del cambio Frw/euro
 L’andamento del cambio non sembra preoccupare le autorità monetarie rwandesi, anche se un  ritorno alla stabilità nel mercato dei cambi non è prevedibile a breve, perchè sul finire dell’anno si assiste ciclicamente a un afflusso di valuta dall’estero di cui il franco rwandese dovrebbe beneficiare.
Gli altri indicatori sull’andamento congiuturale rwandese evidenziano un’economia in crescita  che fa ritenere al governatore della banca centrale
perseguibile l’obiettivo di una crescita annua del 7,5 per cento, anche se la crescita del 6 per cento e del 5,7 per cento registrata nel primo e secondo trimestre rispettivamente, lascia qualche dubbio sulla possibilità che con l’attuale trend si possa centrare l’obiettivo su base annua. Buone  notizie anche sul fronte dell’inflazione che si mantiene ufficialmente, ma forse non realmente visti certi prezzi al mercato, attorno al   4 per cento, cui fa riscontro un livello di tassi applicati dalle banche sui prestiti, ai privati e alle imprese, che si aggira intorno al  17,5 per cento, un  livello decisamente alto se rapportato all’andamento inflazionistico, che crea non poche difficoltà ai prenditori che si trovano spesso nelle condizioni di non poter far fronte ai propri impegni di restituzione. 
Nonostante questo si assiste ad un forte aumento dei prestiti al settore privato, che la banca centrale cerca di tenere sotto controllo mantenendo alto, al 7 per cento, il repo rate, il tasso di rifinanziamento bancario, per scongiurare possibili effetti inflazionistici e sul corso del Frw che potrebbero ingenerarsi a fronte di un’ulteriore dilatazione dei prestiti in presenza di una diminuzione dei tassi. 

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