"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


martedì 29 ottobre 2013

Chef italiano per il ristorante dell’Hotel Rwanda

Hotel des Mille Collines
Il ristorante panoramico dell’Hotel des Mille Collines di Kigali, universalmente conosciuto come l’Hotel Rwanda dell’omonimo film, da qualche settimana ha un nuovo chef, l’italiano Alessandro Merlo. Piemontese, trentasettenne,  Alessandro  è arrivato a Kigali, dopo aver lavorato undici anni negli Stati Uniti, divisi tra Los Angeles e New York, e sei a Parigi, partendo dall’esperienza di sommelier per completarsi successivamente con quella di  chef come illustrato nel suo sito,   deciso a raccogliere la sfida di dare nuovo slancio al ristorante del Mille Collines, appena sottoposto a un profondo rinnovamento. Per vincere la nuova sfida dietro ai  fornelli, dove è coadiuvato da tra aiutanti, Alessandro dichiara di voler far evolvere l’attuale cucina francese, che fin qui caratterizzava il ristorante del Mille Collines, in una cucina più mediterranea  che accolga anche l’apporto di una  cucina italiana di livello e dei
Alessandro Merlo come appare sul suo sito
 suoi prodotti. Per poter fare una cucina curata e di qualità,  il nuovo chef ha ridotto da 75 a trenta i coperti del ristorante. Ogni sera, il ristorante non è aperto a mezzogiorno,  propone alla propria clientela, ospiti stranieri di passaggio nella capitale ma soprattutto gli esponenti della nuova borghesia rwandese desiderosi di confrontarsi con una realtà internazionale, un menu fisso al  prezzo di Frw 35.000 ( circa 40 euro) da scegliere tra quattro antipasti, quattro piatti unici e quattro dessert, arricchito da un aperitivo che prevede una coppa di champagne e un predessert. Anche se qualche residente continua imperterrito  a richiedere brochettes e patate fritte, Alessandro propone piatti ricercati come il filetto d’anatra con salsa di prugne giapponesi coltivate in loco, piuttosto che calamari ripieni di gamberi  e altri piatti  elaborati a base di prodotti italiani. Un’attenzione particolare viene riservata anche ai prodotti della campagna rwandese, riproposti con un tocco di fantasia italiana; naturalmente  anche agli immancabili fagioli per rispettare l'adagio rwandese che non c'è discorso senza ariko (però in kinyarwanda) e pranzo senza haricot (fagioli in francese).Per quanto riguarda le bevande, siamo sicuri che da buon piemontese, il nuovo chef saprà convincere i suoi ospiti  a lasciar perdere la birra Primus per un buon vino italiano. Dopo un mese di permanenza  a Kigali, Alessandro si dichiara entusiasta della scelta fatta. La città, il paesaggio, la gente hanno fatto colpo su Alessandro e sulla giovane moglie non facendo rimpiangere le precedenti sedi di lavoro: Parigi e New York. La conferma definitiva  che Kigali potrebbe valere Parigi è arrivata ai coniugi Merlo dal modo come la  figlia di due anni e mezzo si è ottimamente ambientata, anche con i piccoli nuovi compagni della scuola materna che frequenta. Ed era questa, secondo Alessandro, la “condizione irrinunciabile” per proseguire nella nuova avventura nel paese delle mille colline.

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