"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


mercoledì 27 febbraio 2013

Quando Grillo parlava del Rwanda

All'esito delle elezioni italiane riproponiamo, per chi l'avesse perso, il post pubblicato il 20 agosto scorso, tanto per dare un'idea del personaggio.
Il comico Beppe Grillo fondatore del movimento politico M5S, lamentandosi del trattamento che la stampa italiana riserverebbe al movimento da lui promosso, si è imbarcato in un paragone che sfiora la categoria dell'osceno. Così scrive, fra l'altro, sul suo blog: "Il segnale dell'inizio delle ostilità è stata la vittoria di Parma. Da allora, l'informazione italiana ha un solo bersaglio, il M5S. Chi ne fa parte è diventato un illuso o uno scarafaggio, un "cafard" da denigrare, da eliminare dalla vista degli italiani. La Radio Televisione Libera delle Mille Colline Italiana sta facendo a tempo pieno il suo sporco lavoro per garantire la continuità del Sistema alle prossime elezioni politiche. E' necessario "tagliare la cima degli alberi alti" per mantenere l'attuale classe politica al potere. Un'informazione simile a quella del Rwanda nel 1994. Qui siamo più civili. Non usiamo il machete….. La Radio delle Mille Colline rwandese (RTLM) aveva un solo speaker, quella italiana ne ha un numero quasi infinito, non sono di destra o di sinistra, sono servi ed eseguono gli ordini".

Chissà quanto i superstiti della tragedia rwandese, che è costata centinaia di migliaia di vittime, apprezzeranno veder paragonati i loro morti ai grillini alle prese con la banale quotidianità della disputa politica italiana, scomodare le componenti di una tragedia epocale per spiegare una commedia all'italiana.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi sembra un esempio chiaro e per niente offensivo.
Trovo più offensivo il politicamente corretto.
I miei amici neri, se li definisco neri non hanno ragione di offendersi.
Se li definisco "diversamente bianchi" come va di moda oggi, si offendono. E a ragione. Meditate .....

mbg ha detto...

Non si capisce su cosa dovremmo meditare.

Anonimo ha detto...

Sul fatto che la vera offesa ad una persona è l'atteggiamento politicamente corretto.
Il vero atteggiamento razzista è quello di chi non perde occasione per far notare differenze con la scusa dell'antirazzismo.
Se stimi o ami una persona non ti poni proprio il problema. Se invece te lo poni, anche solo per condannare la discriminazione, hai già un atteggiamento razzista.

mbg ha detto...

Forse ci sfugge qualcosa. Non si capisce che cosa ci sia di razzistico dire che quando il cittadino Grillo scomoda la tragedia rwandese e i suoi morti per parlare delle piccole miserie della politica italiana sfiora la categoria dell'osceno.