"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


domenica 28 giugno 2015

L'Unione Africana condanna l'arresto di Karake ma dimentica le vittime spagnole

Il Consiglio per la  pace e la  sicurezza dell'Unione africana ha fermamente stigmatizzato il recente arresto a Londra di gen. Karenzi Karake, chiedendo il suo "immediato e incondizionato rilascio".In particolare l'arresto viene bollato come una "palese violazione del principio di competenza internazionale da parte di alcuni Stati non africani contro funzionari africani". Dopo aver sottolineato la valenza politica dell'arresto, che viola la sovranità e l'integrità territoriale degli Stati africani, subordinandoli agli stati occidentali, il Consiglio ha espresso "preoccupazione per il continuo sostegno di certi ambienti della comunità internazionale a gruppi che promuovono l'ideologia del genocidio".Il Consiglio ha altresì detto che il continuo abuso del principio della giurisdizione universale "può costituire una minaccia per gli sforzi volti a promuovere lo stato di diritto e la stabilità, nonché la costruzione di solide istituzioni nazionali". 
Purtroppo nel comunicato del Consiglio dell’UA, per molti versi condivisibile, non troviamo alcun riferimento ai  nove spagnoli, sacerdoti, medici e cooperanti,  uccisi in Rwanda, anche dopo il 1994 a genocidio concluso, di cui fa menzione l’atto d’accusa del giudice spagnolo:

 sac. JOAQUIM VALLMAJO I SALA dei Padri Bianchi scomparso il 26 aprile 1994 a Kageyo;
i padri maristi SERVANDO MAYOR GARCIA, JULIO RODRÍGUEZ JORGE, MIGUEL ANGEL ISLA LUCIO, FERNANDO DE LA FUENTE DE LA FUENTE ritrovati uccisi nel novembre 1996 in un campo profughi in Congo vicino a Bukavu;
i medici dell’ong Medicos del Mundo Mª FLORS SIRERA FORTUNY, MANUEL MADARAZO OSUNA, LUIS VALTUEÑA GALLEGO uccisi nei pressi di Ruhengeri nel gennaio 1997, con approvazione del gen. Karake come recita il capo d'imputazione a suo carico;
il sacerdote ISIDRO UZCUDUN POUSO  ucciso a Mugina nel giugno 2000.
Rimane da capire se qualcuno è stato inquisito e condannato per questi delitti dalle autorità locali e se il Consiglio dell'Unione Africana riconosca o meno alla giustizia spagnola il titolo per indagare e perseguire i colpevoli di reati consumati all'estero contro propri cittadini.

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