"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


martedì 26 maggio 2015

Kaberuka for President

Donald Kaberuka
Nei prossimi giorni Donald Kaberuka lascerà la guida della Banca Africana di Sviluppo (ADB), dove era arrivato nel 2005  con una elezione plescitaria, dopo essere stato  ministro delle finanze del Rwanda tra il 1997 e il 2005, ruolo in cui si era conquistato il riconoscimento unanime di vero "architetto del miracolo economico del Rwanda".Già africano dell’anno 2013 (leggi qui), Donald Kaberuka è riuscito a risollevare le sorti della banca e a portarla ad essere riconosciuta come uno dei piu' solidi istituti finanziari mondiali, come conferma la tripla A che l'agenzia di rating statunitense Fitch ha assegnato all'istituzione panafricana.Un profilo di  questo illustre figlio del Rwanda, indubbiamente quello che raccoglie unanime consenso al mondo, è stato da noi tratteggiato in un precedente post (leggi qui).
Dalla prossima settimana Keberuka sarà un disoccupato di lusso per il quale qualcuno, stando a quanto si legge sulla stampa di Kigali, si sta già dando da fare per cercargli qualche collocazione di grandissimo prestigio, all’altezza del personaggio, possibilmente però lontano dal Rwanda.
A questo punto sorge spontanea la domanda: cosa manca nel curriculum di questo Rwandese illustre per concorrere alla più alta carica del proprio Paese d’origine, per essere cioè candidato alle elezioni presidenziali del 2017? 
Può il Rwanda realisticamente rinunciare alle prospettive che una candidatura Kaberuka dischiuderebbe al paese, aprendo una nuova fase della storia nazionale in cui alla lunga stagione del dopo guerra subentri quella della riconciliazione  e del definitivo decollo economico e sociale, di cui sono state gettate le basi dalla lunga e proficua stagione della presidenza Kagame?
Burundi docet.

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