"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


sabato 4 aprile 2015

Il Rwanda pronto ad accogliere, dietro compenso, migranti africani da Israele


Israele e  Rwanda sarebbero in procinto di perfezionare un accordo che prevede il trasferimento nel paese africano di migranti eritrei e sudanesi attualmente trattenuti in Israele e passibili di espulsione. La trattativa che è stata confermata sia dal presidente Paul Kagame che  dal ministro israeliano dell'Interno Gilad Erdan, prevede che in cambio dell’accoglienza di centinaia di migranti africani, il Rwanda riceva importanti aiuti finanziari, in forma di borse di studio e di forniture da Israele, il cui ammontare non è al momento conosciuto. Si conoscono al contrario i contributi che Israele è disponibile a fornire a ogni singolo migrante, come confermato dallo stesso ministro dell’Interno israeliano "Diamo loro un pacchetto che include un volo e $ 3,500 – una somma non piccola  per i paesi di destinazione- saranno inoltre forniti i visti e permessi di lavoro”. Il migrante africano disposto ad aderire al programma avrà 30 giorni di tempo per organizzare la sua partenza. Chi non sarà disposto a lasciare Israele dovrà sottostare alle stringenti normative israeliane in materia di immigrazione clandestina con seri rischi di espulsione.  Sarebbero circa 50.000 i migranti eritrei e sudanesi che potrebbero entrare nel programma di ‘rimpatri volontari"  voluto da Israele con destinazione paesi africani terzi diversi da quelli d'origine.Come facilmente prevedibile il progetto ha sollevato non poche critiche da diverse Ong, fino ad arrivare a avanzare il timore circa l’incolumità di chi arriverà in Rwanda sostenendo che il paese non sia sicuro.

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