"Prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra". Benedetto XVI


martedì 2 aprile 2013

I terreni della Chiesa nel mirino del governo

Per ora si tratta solo di un auspicio, prudentemente affidato a un interrogativo; ma statene certi a breve il progetto verrà messo sul tavolo con decisione dalle autorità governative rwandesi. Perchè la Chiesa non cede i suoi terreni ai rwandesi senza terra? Purtroppo eravamo stati fin troppo  facile profeti quando nel passato avevamo sollevato l'argomento con amici del clero rwandese: storicamente le proprietà terriere della Chiesa , specie  se non sempre adeguatamente valorizzate a fini sociali, presto o tardi diventano ogggetto del desiderio dello stato. E' stato così in molti stati europei, ora sembra profilarsi analoga prospettiva anche in Rwanda. Il punto di partenza è sempre lo stesso a tutte le latitudini: il caso lacrimevole. Può la Chiesa rimanere insensibile di fronte ai tanti rwandesi che non posseggono un pezzo di terra? Di fronte a fatti concreti come quanto è già stato fatto nella provincia orientale dove, nel 2008, almeno 1.000 famiglie hanno beneficiato di redistribuzione della terra presa da vari individui che avevano decine di ettari di pascoli?
La fattoria di Nyinawimana
 "Se privati cittadini  ruandesi hanno  ceduto parte della loro terra nella Provincia Orientale e il paese sta facendo così nella foresta di  Gishwati, perché non potrebbe fare altrettanto  la Chiesa?" Questi sono gli  l'interrogativi contenuti in un articolo dedicato all'argomento, che compare sull'edizione odierna de The New Times. 
Il Ministro degli enti locali, James Musoni, lodando  l'iniziativa, manda un messaggio chiaro, auspicando  che sia  la Chiesa a fare autonomamente  il primo passo in questa direzione, prima che sia il governo ad assumere decisioni in proposito. Naturalmente le reazione della Chiesa cattolica e di quella anglicana non si sono fatte attendere. All'unisono i responsabili interpellati dal giornale hanno evidenziato che  sui terreni della Chiesa sono stati edificati  ospedali, scuole, case per i più deboli e, in generale, le attività sociali promosse dalla Chiesa.
Ci pare particolarmente efficace la risposta del Vescovo Alex Birindabagabo della Chiesa anglicana della Diocesi di Gahini, nella Provincia Orientale, quando dice : "Le nostre attività sono rivolte a beneficio del pubblico. A Muvumba, nel distretto di Nyagatare,  30 ettari di terreno sono stati destinati alle  cooperative per le loro  attività agricole ". 
Altrettanto avrebbe potuto dire il vescovo cattolico facendo riferimento alla fattoria di Nyinawimana, con più di venti ettari di terrazzamenti destinati all'agricoltura curati per la gran parte da cooperative agricole. Difficilmente il governo potrebbe mettere le mani su questi terreni, di cui già beneficiano rwandesi raggrupati in cooperative, per darli a soggetti privati, magari selezionati con criteri clietelari. Certo non sarà però altrettanto facile opporre motivati dinieghi alle richieste delle autorità su qualche terreno non adeguatamente sfruttato o rimasto  colpevolmente incolto. 
Forse in questo caso bisognava pensarci per tempo!

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